mercoledì 17 novembre 2010

(240) Vacanze romane (II)

Trinità de Monti



Interno del Pantheon





Mangiata la bruschetta,
mangiate le pennette e i saltimbocca
ripartire ci tocca,
là fuori ci sta Roma che ci aspetta.


Prendiam la Lungaretta,
Santa Maria in Trastevere, si sosta,
la mano mia s'accosta,
prende la tua, andiamo senza fretta.


Pel vicolo del Moro
finché arriviamo a trovar Trilussa,
e mentre il cuore bussa
ti tiro a me e "t'abbraccico", tesoro.


Passiam sull'altra sponda
fino alla prospettiva Borromini,
stando sempre vicini,
io son felice e tu sei la Gioconda.


Ecco piazza Farnese,
quattro passi, siamo a Campo de Fiori
con Giordano là fuori
dove arso venne perché mai s'arrese.


Riprendiamo il cammino
verso Piazza Navona, anzi giriamo,
un poco l'allunghiamo
per salutare il busto di Pasquino.


Ecco Piazza Navona,
per fare un giorno i nobili giocare
s'andava ad allagare;
or la Befana la fa da padrona.


Passiamo dal senato,
quello è il Panteon cui Raffaello dorme,
la sua cupola enorme
il Brunelleschi tanto ci ha studiato.


Qui c'è Montecitorio,
Palazzo Chigi, qui Piazza Colonna,
tu sei dolce mia donna,
non è ambiente per noi, è poco serio.


Giriamo a via del Corso
e proseguiamo giù per via Condotti,
tu, luce dei miei occhi,
giunge alla fine il nostro percorso.


Ammira laggiù in fondo
quanto riluce quella scalinata,
sei bella mia adorata,
t'amo più d'ogni altra cosa al mondo.


E' Trinità dei Monti,
e la Barcaccia è quella che sta sotto,
ti voglio bene un botto,
la Metro è qua, i biglietti son già pronti.


Piazza di Spagna addio,
arrivederci forse a primavera,
o chissà, questa sera,
di tutto il poeta può, volendo Dio.


A Termini siam giunti,
ancora manca un'ora alla partenza,
sappiam, dovrem far senza
degli attimi sublimi oggi raggiunti.


Addio amore caro,
è stato tutto un sogno, delicato,
quel bacio che t'ho dato
dono d'amor c'oggi è sempre più raro.




18-novembre-2010............................................................

17-novembre-2010

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