Filtrava un raggio dalla tapparella
come una spada d'oro, tu, entravi
in sottoveste argentea, mi guardavi,
io, mai t'avevo vista così bella.
slacciate le spalline, lungo i fianchi
scorrevan le tue mani sulla seta,
sgusciavi provocante ma discreta;
t'indorava la lama i seni bianchi.
Della figura candida una rosa
colpiva l'occhio più dell'altre cose,
tu, lo capisti al volo, maliziosa.
Io, stavo senza veli, Tu, focosa
gridasti: Amore! e l'amor mio rispose,
allor mettemmo il gambo in quella rosa.
16 maggio 2010
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